Il Consiglio di indirizzo approva all’unanimità l’accordo integrativo. Migliore utilizzo delle risorse umane e contenimento dei costi del personale. Il documento nei giorni scorsi ha avuto il via libera della Corte dei Conti. No a scioperi e proteste per trasferte, tournée o particolari manifestazioni.
Il Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro Massimo ha approvato questa mattina all’unanimità l’accordo integrativo che era già stato validato dalla Corte dei Conti e che adesso diventa operativo. “Il Consiglio – dice il presidente Leoluca Orlando – ha espresso apprezzamento per tutti i lavoratori e le organizzazioni sindacali, per il senso di responsabilità dimostrato nel sottoscrivere un contratto aziendale che consente una migliore organizzazione del lavoro e un maggiore e migliore utilizzo delle risorse umane nonché un contenimento del costo del personale coerente con il piano di risanamento approvato. Il nuovo contratto integrativo rappresenta uno strumento fondamentale che consente da un lato il consolidamento dei conti della Fondazione e dall’altro lo sviluppo e l’incremento della produzione artistica; in una parola il rilancio della Fondazione”. “Il Teatro Massimo – aggiunge Orlando – ha assunto con questo accordo un ruolo di primo piano e di stimolo sul tema delle relazioni sindacali e dei diritti dei lavoratori. Un risultato impensabile solo qualche anno fa, frutto della lungimiranza con cui i vertici del Teatro e le organizzazioni sindacali hanno lavorato in questi mesi e che sarà foriero di ulteriore rilancio e ulteriori successi nazionali e internazionali”.
L’accordo contiene elementi di assoluta novità nel panorama nazionale. E che introducono la flessibilità, la riduzione di alcune indennità, i permessi matrimoniali anche per le nozze e le unioni civili contratte all’estero, una “banca di solidarietà” che consentirà al personale di fruire di permessi retribuiti in caso di gravi motivi familiari. “Un accordo che introduce elementi virtuosi partendo da un’importante premessa condivisa – aggiunge Giambrone – cioè l’aggancio di qualunque incentivo economico all’incremento della produttività. Si introducono meccanismi di flessibilità dell’orario di lavoro e di polifunzionalità che mirano a un migliore e maggiore impiego di tutte le risorse umane disponibili e comunque finalizzati all’incremento della produzione con particolare riguardo per le alzate di sipario in sala grande. Si punta anche al massimo impiego delle risorse interne, attraverso la piena valorizzazione delle tante professionalità di cui il teatro dispone, limitando al massimo la necessità di ricorrere all’esterno. Sento di ringraziare tutto lo staff di Direzione che sotto la guida del direttore operativo Giorgio Pace ha condotto i tavoli di confronto, le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori per la sensibilità e la disponibilità mostrata verso l’esigenza di introdurre strumenti innovativi nella organizzazione del lavoro in grado di mettere la Fondazione nelle condizioni di costruire nuovi modelli gestionali e una diversa cultura organizzativa che potranno aiutare a disegnare un teatro più efficiente, più moderno e aperto a tutti”.
Confermato l’impegno sottoscritto nel dicembre del 2014 a evitare il ricorso ad agitazioni, scioperi o proteste in occasione di trasferte e tournée all’estero o di particolari manifestazioni sponsorizzate da privati o istituzioni.