È una delle poche al mondo, adesso torna a suonare. Oggi alle 18.30 il concerto con la lira-chitarra restaurata del XVIII secolo. L’intervento a cura del Centro per la progettazione e il restauro della Regione.

È uno strumento prezioso, di probabile fattura francese, realizzato tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Le sue caratteristiche costruttive lo rendono ascrivibile a una tipologia rara di liuti a pizzico, rappresentata oggi da pochissimi esemplari al mondo. È una lira-chitarra di proprietà della Fondazione Teatro Massimo che è stata appena restaurata dal Centro per la progettazione e il restauro della Regione. Lo strumento tornerà a suonare in un concerto oggi, mercoledì 29 giugno alle 18.30 al Teatro Massimo (Sala Onu)

A suonarlo sarà il maestro Davide Velardi, con Irene Maria Salerno al pianoforte e la partecipazione straordinaria del soprano Chiara Giacopelli. Partecipano Carlo Vermiglio, assessore ai Beni culturali della Regione; Gaetano Pennino, dirigente generale dei Beni culturali; Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro Massimo; Enza Cilia Platamone, direttore del Centro regionale per la progettazione e il restauro; Luca Gazzara, commissario del Centro regionale per la progettazione e il restauro. Saranno eseguite musiche di Carulli, Legnani, Diabelli, Giuliani.


La lira-chitarra è una variante estetico-morfologica della chitarra, classificabile nella famiglia dei cordofoni, e più precisamente nella categoria dei liuti a pizzico. È uno strumento dotato di grandi qualità timbriche, melodiche e armoniche, che ha avuto grande notorietà tra la fine del Settecento e il primo ventennio dell’Ottocento, prima in Francia, in particolar modo a Parigi, e successivamente in buona parte dell’Europa compresa l’Italia dove è significativa la pregevole produzione napoletana di Gennaro Fabricatore. Lo strumento, realizzato da un liutaio verosimilmente francese, all’arrivo nel Centro regionale di progettazione e restauro, mancava di un terzo del fondo della cassa armonica, che è stato ripristinato. Di questa tipologia di lire-chitarra (ponticello mobile e manico staccato dal corpo) sono musealizzati pochissimi esemplari al mondo. Tre dei quali custoditi nel  Museo degli strumenti musicali di Bruxelles.