Domani alle 17.30 al Teatro Massimo la Sinfonia Haffner di Mozart. In programma anche due Ouverture di concerti di Mendelssohn. La Die Hebriden al posto del previsto Concerto in Mi minore per violino e orchestra op.64.
Un concerto che vede accanto Mozart e Felix Mendelssohn, colui che venne definito “Il Mozart del diciannovesimo secolo” per il precocissimo talento, per la morte in giovane età ma soprattutto per la passione che nutriva per il grande compositore salisburghese. Domani, domenica 3 maggio, alle 17.30, al Teatro Massimo, la Sinfonia Haffner e il Concerto in Do maggiore per flauto e arpa di Mozart “dialogheranno” con l’Ouverture da concerto in Re maggiore per orchestra op. 27 Meeresstille und glückliche Fahrt e con l’Ouverture da concerto in Si minore per orchestra op. 26 Die Hebriden “Fingals Höhle”, in programma al posto del Concerto in Mi minore per violino e orchestra op.64. Sul podio Stefano Montanari, i solisti sono Rosolino Bisconti (flauto) e Francesca Luppino (arpa).
Il titolo della Sinfonia “Haffner” deriva dal nome della ricca famiglia di Salisburgo che, nell’estate 1782, commissionò a Mozart una serenata per festeggiare l’acquisto di un titolo nobiliare. Scritta in grande premura, la seconda Serenata fu inviata al padre Leopold a Salisburgo per farla eseguire. Pochi mesi dopo, all’inizio del 1783, Mozart chiede al padre di inviargliela, in modo da poterla trasformare in sinfonia per eseguirla a Vienna, il 23 marzo al Burgtheater. La Sinfonia è un’opera serena e solare: non solo perché rielabora una serenata scritta per un evento festoso, ma probabilmente anche perché il 1782 è l’anno del matrimonio del compositore con Konstanze.
Cade invece in tutt’atra temperie esistenziale il Concerto in Do maggiore K. 299, scritto nel 1778 durante il secondo soggiorno a Parigi di Mozart su commissione di Adrien-Louis Bonnières, conte di Souastre e duca di Guines, che era stato ambasciatore francese in Inghilterra. Il duca, a quanto risulta dalle lettere di Mozart, suonava il flauto molto bene, e la figlia l’arpa in modo “magnifico”: questo doppio concerto è quindi pensato per loro, e ha delle caratteristiche di eleganza salottiera e un livello di difficoltà adeguato a dei dilettanti di buon livello. Alla fine di luglio Mozart scrive al padre, lamentandosi perché il duca non solo ha tentato di pagargli solo un’ora di lezione al posto delle due che ha fatto alla figlia, ma – pur avendo ricevuto già da quattro mesi il Concerto per flauto e arpa – non ha ancora provveduto a pagarlo. Questo è solo un esempio delle tante difficoltà che Mozart incontrerà durante il soggiorno parigino, funestato dalla malattia e dalla morte della madre. L’organico orchestrale è chiaramente pensato per un’esecuzione salottiera, e comprende solo oboi, corni e archi.
Si fa un salto di mezzo secolo per arrivare a Felix Mendelssohn-Bartholdy, che compone l’Ouverture da concerto Meeresstille und glückliche Fahrt (Calma di mare e viaggio felice) nel 1828, a soli 19 anni. Una composizione ispirata a due brevi poesie di Goethe, che aveva incontrato sette anni prima e che era stato impressionato dal talento di quel ragazzino. Anche nell’Ouverture da concerto in Si minore per orchestra op. 26 Die Hebriden “Fingals Höhle” (Le Ebridi “La grotta di Fingal”) il mare è l’elemento fondamentale. Ma questa volta lo spunto è autobiografico: nel 1829 infatti Mendelssohn intraprende un viaggio in Gran Bretagna, che lo porta anche in Scozia. Il suo giro tocca anche le isole Ebridi, dove visita la cosiddetta “Grotta di Fingal” sull’isola di Staffa, dove il mare penetra tra le colonne di basalto della grotta, creando suggestivi echi.
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809-1847)
Meeresstille und glückliche Fahrt
Ouverture da concerto in Re maggiore per orchestra op. 27
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Concerto in Do maggiore per flauto e arpa K. 299
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Die Hebriden “Fingals Höhle”
Ouverture da concerto in Si minore per orchestra op. 26
Wolfgang Amadeus Mozart
Sinfonia n. 35 in Re maggiore K. 385 “Haffner”
Direttore Stefano Montanari
Flauto Rosolino Bisconti
Arpa Francesca Luppino
Orchestra del Teatro Massimo domenica 3 maggio ore 17.30