Un altro riconoscimento arricchisce la Stagione artistica del Teatro Massimo: il 1° maggio a Londra sono stati assegnati i South Bank Sky Arts Award, i più ambiti riconoscimenti per la produzione artistica inglese, giunti alla loro sedicesima edizione. Le categorie in concorso comprendono fra l’altro lo spettacolo dal vivo, la televisione, il cinema e la produzione letteraria.

La giuria, composta da esponenti della stampa britannica, ha assegnato il premio per la categoria “Opera” alla “Damnation de Faust” nell’edizione con la regia di Terry Gilliam coprodotta dal Teatro Massimo con l’English National Opera e con la Vlaamse Opera. Il premio è stato ritirato dal famoso regista cinematografico, molto sorpreso e soddisfatto per il successo di questa sua prima esperienza nel mondo della lirica.

Fra i premiati delle altre categorie, che hanno sfilato sul “Red Carpet” allestito al Dorchester Hotel di Londra (la cerimonia è stata trasmessa in diretta su Sky Arts HD nel prime time): la cantante Kate Bush, il film “We Need To Talk About Kevin” con Tilda Swinton, il musical “Matilda” di Tim Minchin, l’integrale delle Sonate di Beethoven eseguito al Festival di Edimburgo da Ll?r Williams.

È il secondo premio in poche settimane ottenuto da una produzione del Teatro Massimo, fatto eccezionale mai accaduto, che testimonia – come ha sottolineato con soddisfazione il sovrintendente Cognata alla notizia del nuovo riconoscimento – “la qualità delle scelte artistiche del Massimo e il prestigio guadagnato dal nostro Teatro nel contesto internazionale. Aver portato sul palcoscenico della città uno degli spettacoli più applauditi e adesso premiati e apprezzati dalla critica internazionale vuol dire essere riusciti a portare a Palermo le più apprezzate tendenze della produzione artistica internazionale che hanno a Londra un nucleo propulsivo importante. “La damnation de Faust” con la regia di Terry Giliam ha registrato anche al Teatro Massimo un successo enorme fra il pubblico tradizionale e quello dei più giovani che hanno riempito sia l’esclusiva anteprima realizzata per la prima volta grazie all’impegno del nostro gruppo di stagisti studenti universitari (gli Ambasciatori del Teatro Massimo) che tutte le repliche. Produrre lo spettacolo di Gilliam è stata una sfida per tutto il Teatro con cui desidero condividere pienamente orgoglio e soddisfazione per il riconoscimento ottenuto”.

“La damnation de Faust” di Hector Berlioz è andato in scena a gennaio come titolo inaugurale della Stagione 2012. A dirigere l’Orchestra, il Coro e il Coro di voci bianche del Teatro Massimo c’era una fra le più note bacchette di oggi, Roberto Abbado. Nel cast Gianluca Terranova (Faust), Lucio Gallo (Méphistophélès), Anke Vondung (Marguerite) e Enrico Iori (Brander). Spettacolo “pirotecnico” in cui Gilliam percorre simbolicamente insieme a Faust e al suo patto con Méphistophélès i momenti più significativi della storia tedesca come un rincorrersi di immagini che conducono il pubblico attraverso continui rimandi storici e artistici: dal romanticismo al nazismo, dall’idillio campestre del primo atto (con riferimenti ai quadri di Caspar Friedrich), a una pungente satira che talora sfocia nell’autocommiserazione e che si scaglia contro la politica imperialistica europea di fine Ottocento. La “dannazione” della cultura tedesca prende corpo nell’ascesa del regime nazista, fra il “Nido dell’aquila” a Berchtesgaden e i giochi olimpici del 1936, con Marguerite ebrea che si finge ariana con una parrucca dalle trecce bionde e che poi compie in treno il suo viaggio verso la morte, mentre Faust e Méphistophélès corrono agli inferi su un sidecar. Nella partitura di Berlioz, diretta da Roberto Abbado, le immagini della parabola faustiana – non sempre nella canonica successione goethiana, si susseguono sinfonicamente senza sosta, come già fosse un copione cinematografico, terreno ideale per la creatività vulcanica di Gilliam.

Palermo, 3 maggio 2012 (f.t.)