Per la prima volta al Teatro Massimo i suoni e i ritmi delle comunità immigrate

Oggi alle 15.30 prove aperte alla stampa del concerto multietnico dell’Epifania. Musicisti africani e pakistani, danzatrici Tamil, il Coro di voci bianche e Arcobaleno. Il sovrintendente Giambrone: “Così ci apriamo a tutte le anime della città”.

Ci sono i grandi “griot” africani Badara Sek, del Senegal, e Moustapha Dembele, del Mali, cantori-narratori che in Africa tramandano le storie in parole e musica. C’è il pakistano Hussain Iqtidar con il suo qawwalli, il canto devozionale della tradizione sufi basato sui testi sacri di Rumi, il poeta dell’Islam. E ci sono anche 27 bambini delle comunità immigrate di Palermo del “Coro Arcobaleno” che debutteranno affiancando il Coro di voci bianche del Teatro Massimo. E ancora 5 giovani danzatrici tamil e i Teatri Alchemici. Tutto questo nel concerto multietnico dell’Epifania “Tutti i colori del mondo”, diretto dal maestro Salvatore Punturo, in programma domani, martedì 6 gennaio alle 17.30, appuntamento conclusivo della rassegna “Il Massimo per tutti”, che ha proposto oltre 60 iniziative in un mese. Un appuntamento “storico”, che segna l’ingresso dei suoni e dei ritmi delle comunità immigrate al Teatro Massimo, grazie alla collaborazione con la Consulta delle Culture del Comune di Palermo, l’organo di rappresentanza degli stranieri in città.  

Oggi, lunedì 5 gennaio
alle 15.30
al Teatro Massimo (Sala degli Stemmi)
le prove aperte alla stampa
e il dietro le quinte del concerto
con i musicisti stranieri e i bambini dei cori

Saranno presenti i bambini del Coro di voci bianche e del Coro Arcobaleno, i musicisti stranieri, il sovrintendente Francesco Giambrone, il direttore artistico Oscar Pizzo, il direttore del Coro di voci bianche Salvatore Punturo, il presidente della Consulta delle Culture, Adam Darawsha. “Con questo concerto – dice Francesco Giambrone – ci apriamo a tutte le anime della città, portando in scena i contributi musicali e le tradizioni della comunità immigrate presenti a Palermo, e ribadendo la nostra volontà di fare del Teatro Massimo un teatro a misura di tutti coloro che vogliano viverlo”. “Questa  – aggiunge Oscar Pizzo – è una festa di condivisione multietnica della musica ma è anche l’avvio di un percorso stabile di collaborazione con le comunità immigrate che sono una ricchezza di Palermo, un percorso che punta al coinvolgimento dei bambini nel percorso formativo ma anche al dialogo con le grandi tradizioni musicali del mondo”. “Con questo concerto – dice Adam Darawsha – il Teatro Massimo apre le porte di una grande istituzione culturale della città a decine di migliaia di immigrati che vivono a Palermo e che quindi diventano sempre di più cittadini a pieno titolo”.

Palermo, 5 gennaio 2015

Laura Anello, Relazioni con la stampa