Dalle 9.30 alle 18 visite “dal vivo” alle scene storiche di Samaritani. Chi partecipa all’iniziativa potrà comprare un biglietto per l’opera al 50 per cento. Oggi alle 17.30 la generale per Airc, martedì la prima, mercoledì replica fuori abbonamento.

Un’occasione unica per visitare il palcoscenico del Teatro Massimo con le scene storiche di Pier Luigi Samaritani allestite per il “Ballo in maschera” di Verdi che debutta martedì alle 20.30 dopo la prova generale di oggi pomeriggio a favore di Airc. L’opportunità di muoversi tra le scenografie ammirando la Sala grande dalla prospettiva degli artisti è offerta soltanto domani, lunedì 18 maggio, per le visite che si svolgeranno dalle 9.30 alle 18 (con un supplemento di 5 euro). E chi partecipa a questa visita speciale potrà acquistare eccezionalmente un biglietto per l’opera al 50 per cento in tutte le recite e in tutti i posti, secondo disponibilità. Dopo la prima di martedì 19, c’è una recita fuori abbonamento mercoledì 20 alle 18.30, e poi altri cinque turni fino al 27 maggio. 

Un lunedì da leoni al Teatro Massimo, allora, come recita lo slogan dell’iniziativa, pensata proprio in occasione dell’allestimento del Ballo in maschera, firmato nel 1979 per il Teatro Regio di Parma da Pier Luigi Samaritani e ora ripreso al Teatro Massimo dal regista veneziano Massimo Gasparon in modo insieme filologico e creativo. Per Gasparon (peraltro vincitore nel 1999 proprio del Premio intitolato a Samaritani come migliore scenografo emergente) una sfida, quella di rileggere le scene maestose di 35 anni fa. Dall’imponente scalinata del primo atto alle rocce illuminate dalla luna dove la maga Ulrica predice la morte del governatore Riccardo per mano dell’amico Renato, all’”orrido campo” di sapore gotico dove la moglie del governatore Amelia, innamorata di Renato, cerca l’erba per sedare i patemi del cuore. Fino alla celebre scena del ballo. 

Una vicenda ispirata a un fatto realmente accaduto, ovvero l’omicidio di Gustavo III di Svezia, sovrano illuminato ucciso nel 1792 da un rappresentante dell’aristocrazia tradizionalista. Ma incentrata sul triangolo amoroso e percorsa da un sottile lettura psicologica dei personaggi.
Sul podio Paolo Arrivabeni; coreografia di Amedeo Amodio; luci di Andrea Borelli; scene e costumi appunto di Samaritani; Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo.

Giuseppe Verdi – Un ballo in maschera
Direttore Paolo Arrivabeni 
Regia Massimo Gasparon 
Coreografia Amedeo Amodio
Scene e costumi Pier Luigi Samaritani 
Luci Andrea Borelli

Personaggi e interpreti 
Riccardo Roberto Aronica (19, 22, 24, 27) / Giuseppe Gipali (20, 23, 26)
Renato Giovanni Meoni (19, 22, 24, 27) / Devid Cecconi (20, 23, 26)
Amelia Oksana Dyka (19, 22, 24, 27) / Virginia Tola (20, 23, 26)
Ulrica Tichina Vaughn (19, 22, 24, 27) / Judit Kutasi (20, 23, 26)
Oscar Zuzana Marková (19, 22, 24, 27) / Anna Maria Sarra (20, 23, 26)
Silvano Nicolò Ceriani
Samuel Paolo Battaglia
Tom Manrico Signorini
Un giudice / Un servo d’Amelia Cosimo Vassallo

Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro Massimo
Maestro del Coro Piero Monti

Allestimento del Teatro Regio di Parma
Dal 19 al 27 maggio