Centenary of Guttuso’s birth, tonight concert at the Vittorio Emanuele in Messina. The ceiling of the Theater was frescoed by the Maestro in 1985. A concert by the Collegium Classicum of the Teatro Massimo inspired by the repertoire of the programme. The program includes pieces by Ponchielli, Fumagalli, Cavallini, Bassi.

Press Release, Palermo October 26 2015

The large fresco created in 1985 on the ceiling of the Vittorio Emanuele Theater in Messina, in which the legend of Colapesce is recalled, represents the arrival and most striking expression of Renato Guttuso’s love for dance and above all opera. Over 170 square metres, created when the Theater was rebuilt after the ruin caused by the earthquake of 1908. It is no coincidence that, in an essay published at the end of the nineties, Fabio Carapezza Guttuso recalls the Sicilian master’s ability “to enter into harmony with the melodies that he loved most, to recognize them and above all to be able to perfectly tune them with his voice, a little clouded and hoarse from smoke”.

Full press release in Italian below.

Ecco perché, il Teatro Vittorio Emanuele di Messina sia stato scelto dal Teatro Massimo di Palermo per un concerto – oggi, lunedì 26 ottobre alle 19 – nell’ambito del progetto degli Itinerari Guttusiani, promosso dal Comune di Bagheria e dal Museo Guttuso di Villa Cattolica insieme con gli Archivi Guttuso di Roma per ricordare il centenario della nascita del maestro siciliano (Bagheria 26 dicembre 1911, ma all’anagrafe 2 gennaio 1912). Un concerto di brani strumentali composti da autori legati in vario modo al repertorio del melodramma.  A eseguirli, il Collegium Classicum, complesso costituito da prime parti dell’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Fondato nel 1978 dal clarinettista Giuseppe Balbi, svolge da quasi trent’anni un’intensa attività concertistica in vari centri della Sicilia e presso le più importanti associazioni musicali dell’Isola.

Il programma di questa sera è costituito, in primo luogo, da brani composti “a partire” da temi e atmosfere teatrali, che testimoniano dunque una sorta di continuità ideale fra la scena operistica e il mondo dei salotti aristocratici o borghesi. A queste pagine ispirate a melodie di Bellini, Verdi e Gounod, si aggiungono due capolavori ritrovati del repertorio strumentale italiano dell’Ottocento come il Gran terzetto di concerto op. 40 di Polibio Fumagalli e il Quartetto di Amilcare Ponchielli.

Talvolta, aggiunge Carapezza Guttuso, il pittore iniziava a cantare mentre dipingeva “e nell’enfasi si girava e brandendo il pennello come una spada diventava il marchese di Posa, Don Giovanni o Don Carlo”. I suoi autori prediletti erano infatti Mozart e Verdi, anche se le decine di progetti teatrali – bozzetti, figurini, costumi – realizzati a partire dal 1940 testimoniano la capacità di affrontare i più diversi linguaggi e contesti espressivi.

Palermo, 26 ottobre 2015
Laura Anello, Responsabile delle Relazioni con la stampa: 335.1008603

I FIATI ALL’OPERA
Ernesto Cavallini (1807-1874) 
Fantasia dall’Opera “Faust” di Gounod 
per flauto, clarinetto e pianoforte 
Giacomo Panizza (1803-1860) 
Ballabile con varizioni dal balletto “Ettore Fieramosca” 
per clarinetto piccolo e pianoforte 
Amilcare Ponchielli (1834-1886) 
Ricordanze della “Traviata” 
per flauto, oboe, clarinetto e pianoforte 
Luigi Bassi (1833-1871) 
Gran duo su “La sonnambula” di Bellini 
per clarinetto, clarinetto piccolo e pianoforte 
Polibio Fumagalli (1830-1900) 
Gran terzetto di concerto op. 40
per flauto, oboe, clarinetto e pianoforte 
Amilcare Ponchielli 
Quartetto 
per flauto, oboe, clarinetto piccolo e pianoforte 
Collegium classicum
Rosolino Bisconti flauto Carmelo Ruggeri oboe Giuseppe Balbi clarinetto Alessio Vicario clarinetto piccolo Alberto Maniaci pianoforte 
Teatro Vittorio Emanuele di Messina Sala Sinopoli
Lunedì 26 ottobre 2015, ore 19.00