Questa mattina il Consiglio di Indirizzo del Teatro Massimo, presieduto dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ha approvato il piano di risanamento triennale (2014-2016) previsto dalla legge n. 112 del 7 ottobre 2013 “Valore cultura” e dal decreto “Art Bonus” del 31 maggio 2014.
La Legge n. 112 prevede che tutte le Fondazioni liriche commissariate o gravemente indebitate nei due esercizi precedenti, presentando un piano di risanamento triennale, potranno accedere a un fondo speciale di 125 milioni di euro istituito appositamente dal Governo e finalizzato al ripianamento dei debiti delle Fondazioni lirico-sinfoniche. Il Teatro Massimo di Palermo rientra in questo gruppo di 8 fondazioni (Roma, Bari, Palermo, Genova, Firenze, Trieste, Napoli, Bologna) che in questi mesi stanno presentando i propri piani di risanamento al Commissario di Governo per le Fondazioni lirico-sinfoniche, Pier Francesco Pinelli; la richiesta del Teatro Massimo è di 8 milioni di euro, che saranno utilizzati per abbattere la quota capitale dei mutui in essere. Adesso il piano passerà al vaglio del Commissario Pinelli e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, quindi del Ministero dell’economia e delle finanze e infine della Corte dei Conti.
“Esprimo tutto il mio apprezzamento per la redazione del piano triennale – dichiara il sindaco Leoluca Orlando – che è stato approvato oggi dal CdI del Teatro Massimo a conclusione di un lungo lavoro seguito da Francesco Giambrone prima come assessore e adesso definito come sovrintendente. Ritengo importante sottolineare lo stretto rapporto che esiste fra città e teatro, e ancor più il forte senso di responsabilità, orgoglio e appartenenza di tutti i lavoratori del Teatro che hanno accettato di contribuire personalmente alla costruzione di un nuovo “modello Massimo” che sembra già essere preso in considerazione da altre istituzioni per risolvere la delicata situazione dei teatri in Italia. Il risultato ottenuto conferma l’attaccamento all’istituzione che caratterizza i lavoratori e le organizzazioni sindacali del Massimo che hanno permesso il raggiungimento di questo importante obiettivo per il risanamento dell’Istituzione”.
“Si tratta di un risultato assai significativo – sottolinea il sovrintendente Francesco Giambrone – portato a termine attraverso due accordi unitari con le organizzazioni sindacali sottoscritti in appena due mesi, grazie al lavoro di tutti gli uffici e al coinvolgimento e l’impegno dei lavoratori. Questo piano garantisce la messa in sicurezza del Teatro sino al 2016, cosa che ci permetterà di lavorare al rilancio delle attività che non potrà prescindere dall’aumento della produzione, dei titoli e delle repliche, da una attenzione costante alla qualità degli spettacoli, al contenimento dei costi e al reperimento di nuove risorse anche da soggetti privati”.
Il piano di risanamento del Teatro Massimo approvato dal CdI prevede innanzitutto un abbattimento generale dei costi e risultati di bilancio positivi per i prossimi tre anni. L’obiettivo sarà raggiunto principalmente tramite l’intervento in due settori: la riduzione del costo del personale e lo stralcio di debiti con banche e fornitori oltre che con azioni legate all’incremento dei ricavi attraverso la partecipazione dei privati, nuove azioni per l’incremento degli spettatori e dei turisti e l’uso razionalizzato di sale e spazi del monumento per eventi non solo programmati dalla Fondazione.
Per quanto riguarda la diminuzione del costo del personale nel triennio, si procederà con un abbattimento di indennità per un risparmio di circa 850 mila euro sulle retribuzioni; inoltre è previsto l’esodo volontario incentivato di 24 dipendenti (12 del settore artistico e 12 di quello tecnico amministrativo) tanto che nel 2016 ci saranno 281 dipendenti a tempo determinato invece degli attuali 305). È prevista inoltre l’internalizzazione di alcuni servizi finora affidati a ditte esterne (vigilanza, portineria e botteghino) con un risparmio di circa 300 mila euro annui: questo sarà possibile grazie a un piano di mobilità interna. Il grande risultato ottenuto con questo accordo, firmato da tutte e quattro le organizzazioni sindacali, è nella scelta di non procedere a licenziamenti.
Per il 2014 si è siglato poi un importante accordo con le OO.SS. che consente di coprire parte del disavanzo delineato per l’anno in corso di circa 3 milioni di euro attraverso un abbattimento del costo del personale per 1.291 mila euro.
Il secondo settore di intervento del piano di risanamento è legato ai due mutui accesi presso il Banco Popolare Siciliano: grazie a un accordo con la banca sarà effettuato uno stralcio del debito di 250 mila euro e una riduzione della percentuale degli interessi per gli anni rimanenti dal’1,88% all’1,00%. Il totale di questi risparmi ammonta a circa 1.150 mila euro.
Palermo, 8 novembre 2014 (f.t.)