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Teatro Massimo, due grandi serate con Ludovico Einaudi. Domenica 3 alle 20.30 con l’Orchestra, lunedì 4 solo con il pianoforte.
Due grandi serate al Teatro Massimo con Ludovico Einaudi, compositore e pianista celebre nel mondo per i suoi concerti e le sue colonne sonore. Domenica 3 dicembre alle 20.30 sarà accompagnato dall’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Carlo Tenan, lunedì 4 dicembre alle 20.30 suonerà da solo, annunciando direttamente al pubblico il programma.
Einaudi, nato a Torino nel 1955, musicista curioso e aperto a nuovi incontri e sperimentazioni, incrocia le avanguardie musicali e i suoni ancestrali alle melodie jazz, al rock e alla musica contemporanea non tralasciando particolari e inaspettate incursioni nell’elettronica e sperimentazioni anche nella musica etnica e nel pop. Le sue composizioni sono esempio di musica trasversale, rappresentano un ponte tra le melodie classiche e il pop; ne è un esempio il fatto che è stato l’unico artista di musica classica ad aver partecipato alla prima edizione dell’Itunes Festival nel 2007 accanto ai più popolari artisti e gruppi rock del mondo (tra i tanti Oasis, Placebo e Franz Ferdinand).
Trasversale anche l’interesse per molteplici generi musicali del direttore d’orchestra Carlo Tenan, che ha avviato la sua carriera collaborando in qualità d’assistente con Antonio Pappano, Mtislav Rostropovitsch e nel 2002 con Lorin Maazel, quando è stato l’unico italiano tra i finalisti del primo Concorso “Maazel/Vilar”. La sua attenzione “trasversale” alla musica lo ha portato a una lunga e proficua sintonia con Uri Caine e con Paolo Fresu.
Il grande successo di Einaudi inizia a fine anni Novanta, anni in cui si dedica a un’indagine approfondita sulla canzone strumentale. Gli anni Novanta segnalano il suo esordio nel cinema; alcuni dei suoi brani sono stati scelti da Nanni Moretti per il film Aprile; seguono proficue e premiate collaborazioni a Fuori dal Mondo (Echo Klassik Preis) e Luce dei miei occhi (Italian Music Awards) di Giuseppe Piccioni, Dr Zhivago di Giacomo Campiotti (Gold Word Medal New York Film Festival), Sotto Falso Nome di Roberto Andò (Best Filmscore Avignon Festival) fino al più recente This is England dell’inglese Shane Meadows (Best British Film-Bafta 2008). La musica di Ludovico Einaudi è protagonista nella colonna sonora (raccolta in un album già disco di platino) di Quasi amici – Intouchables di Éric Toledano e Olivier Nakache, film campione di incassi in Francia nel 2011.
La prima parte del concerto di domenica vede in programma la sua I giorni, suite per pianoforte e orchestra, del 2002, composizione nata da un viaggio in Mali con l’amico musicista Toumani Diabate, dove Einaudi ha ascoltato la melodia africana. La seconda parte del concerto comincia invece con un omaggio a Luciano Berio, di cui Einaudi è stato allievo. In programma le Quattro versioni originali della ‘Ritirata notturna di Madrid’ di Luigi Boccherini sovrapposte e trascritte per orchestra realizzate nel 1975 da Berio per un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Il quintetto di Boccherini Musica notturna delle strade di Madrid è una delle più note descrizioni musicali di un ambiente sonoro, e si conclude appunto con la Ritirata: una serie di variazioni sul tema suonato dalla guardia notturna di Madrid.
Poi spazio nuovamente alle composizioni di Einaudi, con Wetlands per orchestra, Primavera per pianoforte e orchestra, Divenire per pianoforte e orchestra. Wetlands, composto nel 2012, è stato commissionato dal National Centre of the Performing Arts di Pechino per essere eseguito in concerto il 5 giugno 2013, in occasione del World Environment Day Concert (Concerto per la Giornata Mondiale dell’Ambiente). Lo scopo era quello di attirare l’attenzione su alcuni dei principali temi legati all’ambiente, e la scelta di Einaudi cadde sulle wetlands, le zone umide, cioè quelle che la Convenzione di Ramsar del 1971 definisce come “le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata”.
Un pezzo per orchestra che riflette sull’elemento dell’acqua (e ci si collega alla coeva The Elements) e sui differenti modi in cui interagisce e si combina con la terra. Scrive Ludovico Einaudi: “Mentre componevo questa musica non volevo descrivere con eccessiva precisione qualcosa di specifico; non volevo scrivere un pezzo di musica a programma in cui la musica segue passo per passo un processo visuale. Si tratta più di una meditazione su un tema che della rappresentazione del tema. Si tratta di come si potrebbe immaginare l’essere acqua e l’essere terra: delle possibili interazioni tra questi elementi; di come ognuno di noi reagisca diversamente a questi temi”. La struttura di Wetlands è divisa in cinque brevi movimenti; il primo funge da introduzione, gli altri quattro sono connessi in una forma di tipo circolare, dove il quinto movimento è in qualche modo una variazione del secondo, quasi a ricordare i processi ciclici della vita, come se tutto potesse ricominciare nuovamente dal principio.
Anche Divenire, concerto per pianoforte, orchestra d’archi e due arpe, richiama l’interesse per i temi ecologisti di Ludovico Einaudi. In primo luogo perché Divenire è stato commissionato nel 2002 dal Festival “I suoni delle Dolomiti”, che ogni estate porta musicisti e ascoltatori a vivere esperienze eccezionali con la musica all’aria aperta e ad alta quota. Si articola in sei movimenti: se si eccettuano l’Adagio iniziale, che ha funzione di introduzione, e il penultimo movimento, anch’esso Adagio, l’indicazione per tutti i movimenti è Andante con moto, proprio ad indicare il movimento e la trasformazione continui che sono alla base della vita. Dall’album Divenire proviene anche il brano Primavera.