Info
Dal 18 al 20 luglio 2021
Giuseppe Verdi
Il trovatore
in forma concertante
Direttore Daniel Oren
Luci Giuseppe Di Iorio
Maestro del Coro Ciro Visco
Si comunica al pubblico che martedì 20 luglio nel ruolo del titolo il tenore Piero Pretti sostituirà Carlo Ventre, indisposto.
Orchestra e Coro del Teatro Massimo
Personaggi e interpreti
Cast
Il Conte di Luna Artur Rucinski
Leonora Angela Meade
Azucena Violeta Urmana
Manrico Carlo Ventre (18), Piero Pretti (20)
Ferrando Sava Vemic
Ines Carlotta Vichi
Ruiz Blagoj Nacoski
Vecchio zingaro Federico Cucinotta
Messo Pietro Luppina
Sullo spettacolo
Torna sul podio dell’Orchestra del Massimo Daniel Oren, che dirigerà con la sua energia trascinante Il trovatore, in forma di concerto, assente dai programmi del Teatro dal 2011. Protagonista femminile la diva americana Angela Meade, che a marzo di quest'anno è stata interprete magnetica del Gala liricoofferto al pubblico in streaming dal Teatro Massimo: sarà finalmente possibile ascoltarla in uno dei più grandi ruoli del repertorio verdiano. Accanto a lei, nel ruolo del titolo, un altro beniamino del pubblico palermitano, Carlos Ventre, che con Pagliacci nel 2019 aveva ottenuto un grandissimo successo personale. Azucena, sarà Violeta Urmana, interprete di riferimento della parte, e il conte di Luna sarà interpretato da Artur Rucinski. Le luci sono di Giuseppe Di Iorio, Maestro del Coro Ciro Visco.
Nuove regole d’accesso
Per tutte le informazioni generali e quelle relative alla sicurezza si rimanda alla lettura del “Regolamento dello Spettacolo” disponibile QUI e presso la Biglietteria del Teatro. Si segnala in particolare che è obbligatorio misurare la temperatura all’ingresso in Teatro, indossare sempre la mascherina, mantenere il distanziamento sociale e rispettare l’assegnazione del posto a sedere.
Dove acquistare i biglietti
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Teatro Massimo, online, tramite il call center e nei giorni di spettacolo anche al botteghino del Teatro di Verdura a partire da due ore prima dell’inizio.
Modalità di utilizzo dei voucher
È possibile acquistare i biglietti utilizzando i voucher ricevuti per gli spettacoli cancellati della stagione 2020. Si segnala che i voucher emessi dalla biglietteria e dal call center possono essere utilizzati per l’acquisto sia presso la biglietteria che presso il call center. I voucher emessi da Ticketone e dai punti vendita autorizzati possono essere utilizzati esclusivamente per acquisti sul sito Ticketone. Presso la biglietteria del Teatro Massimo, online su TicketOne.it e chiamando il call center.
Riduzioni
Fino a 26 anni, titolari Card Under 35 2020, abbonati alla stagione 2020, donatori #iorinuncioalrimborso, studenti dell’Università di Palermo, del Conservatorio A. Scarlatti di Palermo e dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, soci Uncalm, gruppi (minimo 20 persone per la stessa data), titolari Diamond Card. Per gli spettatori disabili in sedia a rotelle e i loro accompagnatori il Teatro mette a disposizione 6 posti accessibili in settore 1 al prezzo del settore 4 (gradinata). Per tutte le riduzioni è necessario presentare un’attestazione e/o un documento di identità.
Lo spettacolo
Dramma musicale in tre atti
Libretto e musica di Richard Wagner
Direttore Omer Meir Wellber
Regia Graham Vick
Scene Timothy O’Brien
Costumi Mauro Tinti
Azioni mimiche Ron Howell
Luci Giuseppe Di Iorio
Assistente del direttore musicale Daniela Pellegrino
Assistente regia Lorenzo Nencini
Assistente scene Eleonora De Leo
Assistente costumi Agnese Rabatti
Personaggi e interpreti
Amfortas Tómas Tómasson
Titurel Alexei Tanovitski
Gurnemanz John Relyea
Klingsor Thomas Gazheli
Parsifal Julian Hubbard
Kundry Catherine Hunold
Primo cavaliere del Graal Adrian Dwyer
Secondo cavaliere del Graal Dmitry Grigoriev
Quattro scudieri Elisabetta Zizzo / Sofia Koberidze / Ewandro Stenzowski / Nathan Haller
Sei fanciulle fiore Elisabetta Zizzo / Sofia Koberidze / Alena Sautier / Talia Or / Maria Radoeva / Stephanie Marshall
Una voce dall’alto Stephanie Marshall
Orchestra, Coro e Coro di voci bianche del Teatro Massimo
Nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna
Sullo spettacolo
Sullo spettacolo
La stagione 2020 si apre il 26 gennaio alle 17.30 con Parsifal di Richard Wagner, l’ultima opera del compositore portata a compimento appunto a Palermo, mentre era ospite dell’Hotel delle Palme, che proprio in occasione dell’inaugurazione della stagione 2020 entra a far parte dei partner privati del Teatro Massimo.
È la terza volta nella sua storia che il Teatro Massimo inaugura la stagione con Parsifal: la prima volta era stata nel 1914, l’anno in cui tutti i teatri poterono finalmente mettere in scena l’opera di Wagner, fino a quel momento riservata al solo Teatro di Bayreuth per volontà espressa dal compositore nel suo testamento; la seconda nel 1955, con la direzione e la regia di Tullio Serafin. A distanza di 65 anni l’opera di Wagner torna dunque finalmente sul palcoscenico del Teatro Massimo.
A dirigere l’opera sarà il nuovo direttore musicale del Teatro Massimo, l’israeliano Omer Meir Wellber. La regia sarà invece di Graham Vick, che torna a Palermo dopo un altro progetto wagneriano, la Tetralogia realizzata esclusivamente per il Teatro Massimo tra il 2013 e il 2016. Le scene sono di Timothy O’Brien, i costumi di Mauro Tinti, movimenti coreografici di Ron Howell, luci di Giuseppe Di Iorio per un allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna. Nel ruolo del protagonista Parsifal vi sarà, sostituendo Daniel Kirch indisposto, il giovane tenore Julian Hubbard, che debutta in questa occasione il ruolo di Parsifal. Amfortas sarà interpretato da Tómas Tómasson, Titurel da Alexei Tanovitski. Sarà il debutto a Palermo e nel ruolo di Gurnemanz per John Relyea, che si è fatto conoscere dal pubblico italiano con Billy Budd a Roma, mentre il basso Thomas Gazheli (Klingsor) ritorna al Teatro Massimo dopo essere stato Wotan nella Tetralogia di Vick. Protagonista femminile sarà il soprano francese Catherine Hunold, apprezzatissima interprete del repertorio wagneriano ma anche degli autori francesi del periodo romantico e di fine Ottocento.
Per Graham Vick, «Per molti anni Wagner volle che il suo “dramma sacro” Parsifal fosse eseguito solamente nel Teatro di Bayreuth che aveva fatto costruire appositamente. Che fosse inteso come mito freudiano sull’ossessione per la madre o come parabola buddista o come trascendimento del desiderio terreno, l’opera in sé divenne un Graal, esposto all’adorazione solo e soltanto di quei membri di un culto di adorazione che volevano ed erano in grado di compiere il pellegrinaggio. Una situazione molto diversa da quella odierna, dove i misteri di Parsifal sono disponibili a chiunque con pochi click su Youtube. In questo mondo senza privacy, le società segrete sono giustamente condannate, così come lo è la mascolinità tossica, l’incesto e, grazie a un papa illuminato, l’intolleranza religiosa. Ma in qualche modo, dalle ostilità tra cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord a quelle tra sciiti e sunniti, tra cristiani e musulmani, senza dimenticare la perenne piaga dell’antisemitismo, continuiamo a usare la religione per asserire il nostro tribalismo. Sono passati più di 3.500 anni da quando Akhenaton ha colto che tutti gli dei si riunivano in uno solo, tuttavia il suo sogno giace sepolto nel deserto. Il nostro desiderio di attaccarci a quello che è nostro e di escluderne l’altro sta distruggendo il mondo. Non abbiamo mai avuto tanto bisogno di un Parsifal come ora; speriamo che arrivi presto».
Direttore ospite principale della Semperoper di Dresda, nonché Direttore principale della BBC Philharmonic di Manchester, Omer Meir Wellber dirige la sua prima opera al Teatro Massimo in qualità di Direttore musicale, dopo una collaborazione che dura già da diversi anni. «È ovvio che per me, che vengo da Israele – dice Wellber – Parsifal rappresenta un argomento complesso, e il Teatro Massimo di Palermo, nella mia prima stagione da Direttore musicale, mi sembrava il posto giusto in cui affrontarlo. Perché questa è una città abituata agli argomenti complessi. Il nostro sarà un anti-Parsifal: è importante oggi considerare Wagner ‘solo’ un compositore. Forse il più grande della storia, ma non un filosofo o un guru. È necessario ripulirlo dalle incrostazioni che si sono sedimentate sopra la sua musica per arrivare a vedere solamente cosa ha veramente scritto. Andando oltre tutte le sovrastrutture problematiche che vi si sono aggiunte».
Photo © Rosellina Garbo