Info
Coreografia Marco Goecke
Scene e costumi Michaela Springer
Luci Udo Haberland
Drammaturgia Esther Dreesen-Schaback
Produzione ripresa da Fabio Palombo
Maître de ballet Jean-Sébastien Colau
Allestimento della Opernhaus di Zurigo
Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo
Musiche
Fryderyk Chopin Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi minore op. 11
Libana Russian Lullaby
Claude Debussy Prélude à l’après-midi d’un faune
Fryderyk Chopin Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in fa minore op. 21
Maestoso
Larghetto
Direttore Keren Kagarlitsky
Pianoforte Alexander Gadjiev
Personaggi e interpreti
Cast
Nijinski Alessandro Cascioli
Diaghilev Michele Morelli
Matka, la madre Romina Leone
Tersicore Martina Pasinotti
Amico Isajef Giovanni Traetto
Romola Linda Messina
Dottore Diego Mulone
La morte, “Quel Qualcosa” Giorgia Leonardi
Microboy Emilio Barone
Libellula Yuriko Nishihara
Libellula uomo Alessandro Casà
Ragazza sbarra Jessica Tranchina
Spettro della rosa Francesca Bellone
Solo sogno Francesca Davoli
Solo sogno e Solo in rosso Vincenzo Carpino
Ragazza in rosso Madoka Sasaki
Scena gruppo Vito Bortone
Sullo spettacolo
Creato nel 2016, Nijinski è uno spettacolo pluripremiato che ha girato il mondo ed è firmato dal coreografo tedesco Marco Goecke, artista in residenza in compagnie europee prestigiose come la Gauthier Dance/Theaterhaus di Stoccarda, il Nederland Dans Theater dell’Aia e direttore dello Staatsballett di Hannover. “Come coreografo – afferma Marco Goecke – Nijinsky ha sempre cercato nuovi modi di espressione ... Mi è stato chiaro fin dall’inizio che volevo realizzare una coreografia emotiva, che traesse ispirazione dal personaggio di Nijinsky, ma che dovesse assolutamente andare oltre la ristretta cornice della biografia”.
La coreografia di Goecke è connotata da movimenti rapidissimi, minuti e nervosi, mani che vibrano, braccia che mulinano nell’aria, gesti che potrebbero ricordare sequenze del cinema muto e che evocano molti dei balletti che hanno reso celebre Nijinski e i Balletts Russes: da Petrushka a L’après– midi d’un faune, da Le spectre de la rose a Le sacre du printemps. Ma ci restituiscono anche tutto l’incedere della malattia in cui Nijinski è sprofondato via via, fino a perdersi consumato dal delirio schizofrenico.
Photo © Rosellina Garbo